Rendicontazione di Sostenibilità: Imprese Obbligate dal 1° Gennaio 2025  Dal 1° Gennaio 2025 il numero delle imprese italiane sottomesse all’obbligo di Rendicontazione di Sostenibilità crescerà notevolmente, e il 1° Gennaio 2026 raggiungerà le diverse migliaia; un significativo aumentato dalle quasi 200 imprese tenute dalla precedente Direttiva Europea in materia (la NFRD, Directive 95/2014).  Questo notevole allargamento dell’ambito soggettivo di applicazione della normativa è stata una delle più significative novità introdotte dalla CSRD (Directive 2464/2022), la quale ha sostanzialmente modificato l’inquadramento dell’obbligo di Rendicontazione di Sostenibilità delle imprese operanti in Europa. Sotto la vigenza della Direttiva del 2014 infatti rientravano solo le grandi imprese che costituiscono enti di interesse pubblico ed impiegano 500 dipendenti (individualmente o su base consolidata nel caso di imprese madri di grandi gruppi). 

Bilancio Sostenibilità Imprese 2025

Secondo il dettato della nuova normativa, invece, dal 1° Gennaio 2025 dovranno includere una Rendicontazione di Sostenibilità nella loro Relazione sulla Gestione tutte le grandi imprese che alla data di chiusura del bilancio superino almeno due dei seguenti limiti numerici: 
  1. totale dello Stato Patrimoniale: 20.000.000 EUR; 
  1. Ricavi Netti delle vendite e delle prestazioni: 40.000.000 EUR; 
  1. numero medio dei dipendenti occupati durante l’esercizio: 250 (valore dimezzato rispetto al corrispondente requisito della NFRD). 
E non è tutto, perché un’altra rilevante novità della CSRD sta nel fatto che anche soggetti formalmente esentati dall’obbligo saranno d’ora in poi tenuti a raccogliere informazioni sulla sostenibilità per comunicarle ai loro partner commerciali (sottomessi invece alla normativa). Le grandi imprese sono infatti tenute ad includere nella Rendicontazione di Sostenibilità una descrizione dei principali impatti materiali, rischi ed opportunità connessi all’impresa anche attraverso i suoi rapporti commerciali diretti e indiretti nella catena del valore a monte e a valle. Quest’ultima prescrizione è però alleggerita dagli accorgimenti che l’Unione Europea ha implementato nella normativa per tener conto della difficoltà nell’ottenere tali informazioni per le imprese più piccole facenti parte della catena di valore di una impresa di grandi dimensioni.