La Doppia Materialità è un concetto che rimanda all’idea secondo cui ogni singola azione dell’impresa debba essere considerata non solo da un punto di vista strettamente economico, misurando il suo effetto sul bilancio aziendale, gli utili e le perdite che genera in maniera diretta, ma debba invece essere analizzata in una prospettiva più ampia, che tenga conto del suo impatto sull’ambiente e sulla società.

Si tratta di un concetto relativamente nuovo, descritto per la prima volta dalla Commissione Europea nel 2019 (Guidelines on Non-financial Reporting: Supplement on Reporting Climate-related Information), sebbene le due “materialità” cui fà riferimento fossero già applicate in numerose occasioni prima della definizione del termine. Ben presto l’EFRAG è intervenuto per dare una definizione più tecnica e precisa di Doppia Materialità, articolando il concetto in “materialità finanziaria” e “materialità dell’impatto”, dove quest’ultima implica “l’identificazione delle questioni di sostenibilità che sono materiali in termini di impatti dell’ente in base alla gravità e, se opportuno, alla probabilità di effettivi e potenziali impatti negativi e positivi sulle persone e sull’ambiente, nonché sull’urgenza derivante dagli obiettivi di politica pubblica sociale o ambientale e dai confini planetari”. (EFRAG, 2021).

È importante sottolineare che le due materialità non devono essere considerate a sé stanti, ma piuttosto in interconnessione reciproca. Gli Standard per il Reporting di Sostenibilità sviluppati dal GRI sono un perfetto esempio di equilibrio e fusione dei due volti della Doppia Materialità, creando una struttura completa e chiara affinché le aziende possano creare la propria Dichiarazione di Sostenibilità in conformità con i Regolamenti CSRD UE.

Comprendere il concetto di Doppia Materialità è il primo passo per superare il tradizionale atteggiamento nei confronti del business, focalizzato su questioni meramente economiche, e sviluppare un approccio più aperto e diversificato, che porterà grande valore all’azienda nonché alla società nel lungo termine.

Giulia Carchidio

Ivy House

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