Da molti anni l’Unione Europea si sta impegnando per assumere un ruolo guida nel processo di transizione ecologica. A questo scopo nel 2019 la Commissione europea ha presentato il Green Deal, un insieme di iniziative per uno sviluppo sostenibile volte a rendere più competitivo ed efficiente il mercato europeo.

Il percorso per raggiungere gli ambiziosi obiettivi stabiliti in questa proposta della Commissione presenta però molti ostacoli, i quali vengono via via affrontati dall’Unione Europea al fine di rendere l’obiettivo del Green Deal una tangibile realtà.

La prima difficoltà sostanziale, partendo dal vero e proprio inizio del processo produttivo, riguarda il funzionamento della catena di fornitura dei materiali critici per la trasformazione energetica e digitale. Numerosi sono infatti gli ostacoli che questa prima fase del processo di transizione ecologica presenta, a partire dalla ricerca di giacimenti di materie prime rare. La cosiddetta fase esplorativa può richiedere infatti molto tempo e necessita di ingenti investimenti ad alto rischio, che prospettano una scarsa probabilità di successo, e anche in tal caso richiedono una lunga attesa prima di iniziare a generare profitto. La fase estrattiva non è certo poi più semplice o meno costosa, e persino prima di iniziare i lavori molti ostacoli burocratici devono essere superati al fine di ottenere le autorizzazioni richieste. Giacimenti di materiali critici sono inoltre rari sul territorio Europeo, e perciò l’Unione è costretta ad importare questi materiali dall’estero, spesso senza la possibilità di diversificare l’elenco dei paesi importatori, e finendo quindi per fare affidamento su poche nazioni (al momento soprattutto Cina e Sud Africa), trovandosi rispetto ad esse in una debole posizione di dipendenza. Oltre ai notevoli costi di trasporto e tutti gli altri ostacoli, burocratici e fiscali, che il commercio con paesi terzi implica, questa dipendenza genera infatti una vera e propria debolezza nello scenario delle relazioni internazionali (dolorosa lezione di questo principio è stata impartita dalla guerra in Ucraina, quando l’Unione Europea ha dovuto gestire la rottura dei rapporti col maggiore esportatore di gas naturale al mondo). Per risolvere questi problemi, nonché ammodernare e rendere più efficiente la catena di approvvigionamento di materiali critici per la trasformazione energetica e digitale, la Commissione europea ha sviluppato il piano strategico che prende il nome di Critical Raw Materials Act. 

Bibliografia Green Deal 

Green Supply Chain 

Facebook
LinkedIn
X